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lunedì 7 settembre 2015

Arrosto di coscia di agnello lardellato



Cari amici, questo è un periodo intensissimo in quanto stanno succedendo tante di quelle cose da lasciarmi senza fiato. Una delle più importanti ma anche le altre non scherzano, è rappresentata dalla prossima laurea specialistica di mio figlio Diego. Lui è il più giovane di tutti i miei figli e questo contribuisce ad emozionarmi come non mai, anche perchè lungo il suo percorso scolastico, ha avuto degli anni difficili per problemi di salute, per fortuna risolti non senza grandissime preoccupazioni. Proprio per questo è stato ancora più bravo, perchè con l’aiuto di Dio e della sua famiglia, tutti insieme siamo riusciti prendendoci tutti per mano e aiutandoci l’un l’altro ad affrontare e superare questa prova così difficile. L’evento sarà verso la fine di luglio e devo veramente fare una grande festa, perchè avrò portato a termine il progetto ambizioso di portare alla laurea tutti e tre i miei figli. Sono veramente fiera di questo, perchè hanno delle lauree importanti, di tipo scientifico e lo scienziato pazzo ne ha addirittura due. Probabilmente anche Diego vuole proseguire con il dottorato, per fare a sua volta il ricercatore in biologia molecolare. Ho ricevuto un grande dono da Dio, primo di avere una famiglia meravigliosa come la mia, e poi di essere madre di tre ragazzi così speciali!!!!!!!!!!!! Vediamo qual è la ricetta di oggi.

Ingredienti:

una grossa coscia di agnello disossata
qualche fetta di pancetta tesa
corda per arrosti
qualche foglia di salvia
tre spicchi d’aglio
una noce di burro
olio extravergine
rosmarino
1/2 bicchiere di vino bianco
un dado da brodo

Preparazione:

Prendete una grossa coscia di agnello e con un po’ di pazienza disossatela. Pelate gli spicchi d’aglio,  tagliateli a fettine, quindi fate dei tagli nella coscia e infilate aglio e salvia in tutti i tagli che avete praticato.

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A questo punto ricoprite l’arrosto con fette di pancetta tesa, quindi  legate la coscia a mo’ di arrosto (io mi sono fatta regalare un po’ di rete per arrosti dal mio macellaio; se non ne avete usate la corda che va bene ugualmente). Qui di seguito vi metterò la foto del procedimento, in quanto è più facile guardare che spiegare.

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Prendete una casseruola capace di contenere l’arrosto, mettete il burro e un paio di cucchiai d’olio, fate rosolare a fuoco vivo, quindi sfumate con il vino.

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Riducete la fiamma, aggiungete 1/2 bicchiere d’acqua calda, sbriciolateci dentro un dado da brodo, il rametto di rosmarino e fate cuocere lentamente. Ultimata la cottura, passatelo in forno per farlo dorare per bene, lasciatelo raffreddare e tagliatelo a fette, poi prima di servirlo rimettetelo per una decina di minuti in forno per farlo scaldare.

lunedì 13 maggio 2013

Gamberoni al sesamo



Cari amici, la ricetta semplicissima, velocissima e fantasticamente buona di oggi, fa parte di una cena orientale che abbiamo preparato quando i miei ragazzi sono tornati a casa per le vacanze pasquali. C’erano tante di quelle leccornie, che per tutto il tempo, ho dovuto sospendere  la dieta che per la prima volta nella vita, avevo deciso di intraprendere e che dopo la sospensione, è stato un delirio dover ricominciare daccapo. Vediamo subito la ricetta.

Ingredienti:

gamberoni
sesamo
olio di semi di arachide

Preparazione:

Premetto che al posto dei gamberoni che non costano pochissimo, potete usare anche dei gamberi di taglio più piccolo, sono ugualmente buoni e il numero di gamberi a testa, lo dovete decidere voi, se volete solo fare un assaggino per antipasto, o volete servirli come secondo accompagnandoli con una bella salsina. Togliete la testa, sgusciateli lasciando solo la coda, in quanto sono più belli esteticamente, quindi con un coltellino fate un taglio lungo il dorso e togliete il filamento nero. A questo punto impanateli nel sesamo, quindi friggeteli in olio di semi d’arachide. Disponeteli su una carta assorbente e serviteli caldi.

sabato 4 maggio 2013

Marmellata di limoni di Sorrento


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Cari amici, nei giorni passati, mi sono impegnata  a fare una squisitissima marmellata di limoni e il perche’ e’ presto detto. Un paio di settimane fa ho acquistato dei limoni fantastici in quanto volevo preparare uno squisitissimo limoncello da portare ai miei “ragazzi” perche’ quando sono venuti a Pasqua, ne ho fatto assaggiare loro uno che avevo in casa e sono rimasti entusiasti. Siccome il tempo per approntarlo non era sufficiente, avevo promesso loro che quando mi fossero capitati i limoni giusti, lo avrei fatto e alla prima occasione glielo avrei portato. Siccome fra neanche un mesetto partiro’ per la Svezia, non ho perso tempo e l’ho messo in cantiere affinche’ fosse pronto per la mia partenza. La bottiglia di Michele, la conservero’ gelosamente e alla prima occasione, anche lui avra’ la sua parte. Con le bucce ho fatto il limoncello, e siccome avevo parecchi limoni sbucciati che di li’ a poco avrebbero fatto una brutta fine, mi sono detta che avrei potuto fare una bella marmellata. Dovete sapere che nei miei primi anni di mamma nonche’ di cuoca, avevo preparato una marmellata di limoni in quanto allo scienziato pazzo piace moltissimo, ma dopo il risultato decisamente deludente (pensate che ci voleva l’accetta per riuscire a toglierla dal vasetto), non l’ho mai piu’ rifatta. Quando Giuseppe e’ tornato per Pasqua, mi ha detto che ora che la mia esperienza in fatto di marmellate e’ pluridecennale con risultati di tutto rispetto, gli sarebbe piaciuto vedere come mi sarebbe venuta. Non mi sono fatta pregare, ho buttato in pentola i limoni e il risultato e’ stato veramente eccelso. Non potete immaginare, quanta accortezza io abbia usato per evitare di ricommettere gli stessi errori e per timore che il risultato non fosse paragonabile alla mia fama in fatto di marmellate. Fortunatamente l’impegno e’ stato premiato. La bottiglia di limoncello e un bel barattolo di marmellata di limoni, sono la’ in fila per essere riposti nella valigia, con tutto l’amore che ci ho potuto mettere nel farli!!!!!Ora vediamo la ricetta.


Ingredienti:

due kg di limoni i migliori che riuscite a trovare
1/2 kg di zucchero
le bucce di tre o quattro limoni
un dito di limoncello
un pizzico di vanillina

Preparazione:

Se volete, potete fare come ho fatto io, ho fatto il limoncello e la marmellata di limoni nello stesso giorno, cosi’ non ho buttato nulla, altrimenti regolatevi come preferite. Nel dubbio nel mio blog trovate anche la ricetta del limoncello. Lavate i limomi che devono ovviamente essere non trattati, sbucciateli e fate cuocere le bucce sul fuoco, togliendole dalla fiamma quando sono ancora consistenti. Questa operazione, ci consente di tribolare molto poco quando dovremo preparare le buccine alla julienne da mettere nella marmellata, ma anche di farle risultare molto meno amare. Quando si raffreddano, togliete con un coltellino affilato, la parte bianca che renderebbe la marmellata amara, quindi tagliate le buccine alla julienne molto sottili. Qui la quantita’ di bucce e’ a discrezione di chi dovra’ mangiare la marmellata, in casa nostra le buccine non sono mai troppe. A questo punto viene la parte piu’ noiosa, dovete pelare gli spicchi dei limoni ad uno ad uno, stando ovviamente attente a togliere tutti i semi. Mettete tutto in una casseruola, aggiungete lo zucchero e lasciatela cuocere.

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Per cercare di dare una consistenza alcuni mettono una mela golden affinche’ la pectina che contiene funga da aggregante, io preferisco farla senza in quanto il risultato e’ migliore e l’intensita’ dei limoni e’ incredibile. Anche in questo caso agite come preferite, se volte mettere una mela, sbucciatela, tagliatela a cubetti e lasciatela cuocere insieme ai limoni. A cottura quasi conclusa, aggiungete la vanillina e il limoncello. Dovrete prestare grande attenzione per la cottura in quanto sul fornello la sua consistenza appare sempre liquida, fatta raffreddare pero’ diventa ingestibile. Se non siete sicuri, spegnete. lasciate raffreddare e cosi’ vedrete la vera consistenza. Nella malaugurata ipotesi che si sia cotta troppo, non preoccupatevi, adesso so come porci rimedio, aggiungete un altro po’ d’acqua e fate sobbollire per qualche minuto.

sabato 27 aprile 2013

Paccheri asparagi e vongole veraci



Cari amici, in questi giorni mi trovo insieme a mio marito nella nostra casa dell’Oltrepo’ dove il tempo sta veramente facendo le bizze alla grande. Siamo venuti per rinfrancarci e rilassarci un po’ con la nostra amatissima cagnolina che ci segue ovunque si vada. Mentre mio marito e’ preso a fare “il marinaretto” come scherzosamente gli dico quando lo spingo a studiare, in quanto fra quattro settimane sosterra’ l’esame per prendere la patente nautica e che Dio ce la mandi buona, io mi diletto a fare la marmellata di limoni che portero’ allo scienziato pazzo che tanto la adora. Pensate che in tutto questo periodo sto tribolando con lui, quasi quanto tribolavo con i miei figli affinche’ studiassero e questo mi accadeva soprattutto con Diego. Quando verso la fine dell’anno scolastico, cominciava a perdere la voglia di applicarsi, lo inchiodavo alla scrivania impedendogli di fare altro, fino a quando non avesse finito di studiare. Ovviamente molti di voi penseranno che ero un po’ carognetta, ma vi assicuro che con Diego era l’unico sistema. Una grande soddisfazione l’ho provata tempo fa, quando mi ha confessato che molti ragazzi a volte tendono ad essere un po’ dispersivi e a non avere le ideee molto chiare su cio’ che vogliono fare da grandi. L’aiuto e la presenza di una mamma severa, ma nello stesso tempo sensibile e attenta puo’ risultare quasi indispensabile. Per tornare a mio marito, mentre lo stavo pressando affinche’ facesse quanto doveva, mio figlio Diego gli ha detto: “ Benvenuto nel club, ora sai cosa vuol dire essere pressati dalla mamma!”. Scherzi a parte oggi ho preparato un piatto squisitissimo che vi suggerisco

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Ingredienti:

400 gr di vongole veraci grandi
un pacco di asparagi
due spicchi di aglio rosso
due peperoncini piccanti sott’ olio
due dita di vino bianco
due cucchiai di olio extravergine
300 gr di paccheri

Procedimento:

Iniziate pelando gli aspargi con il pelapatate, cosi’ facendo riuscirete ad utilizzare quasi tutta la lunghezza degli asparagi riducendo quasi totalmente lo scarto, quindi mettete una casseruola sul fuoco colma d’acqua salata e quando bolle immergetevi gli asparagi togliendoli  a cottura ultimata, che deve risultare consistente. A questo punto scolateli e tagliateli a pezzettini, quindi procedete a controllare le vongole, che vanno osservate bene affinche’ non vi siano vongole piene di sabbia che renderebbero immangiabile il piatto che stimo preparando. Un piccolo trucco, potrebbe essere quello di portare vicino all’orecchio le vongole ad una ad una e se non sentite uscire alcun rumore, vuol dire che sono piene e buone, altrimenti se sentite qualche rumore, apritele e vedrete che sono piene di sabbia. Lavatele per bene quindi prendete un saltapasta, tagliuzzate l’aglio, i peperoncini, aggiungete l’olio, fate dorare, unite le vongole che si apriranno man mano che si cuociono .

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Fate cuocere per una decina di minuti, quindi sfumate con il vino e fate proseguire la cottura per altri dieci minuti, aggiungete gli asparagi e fate insaporire per un quarto d’ora circa, quindi spegnete.

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Nel frattempo che fate questa oprerazione, mettete sul fuoco una casseruola grande in quanto i paccheri hanno bisogno di molta acqua. Salatela e quando bolle, buttateci dentro i paccheri, avendo cura di girare continuamente, in quanto appena li lasciate, si attaccano sul fondo della pentola. Fateli cuocere per il tempo previsto sulla confezione, quindi scolateli e aggiungeteli al condimento, riaccendete il fornello e lasciate insaporire per qualche minuto, a questo punto il piatto e’ pronto e potete servire in tavola.

lunedì 22 aprile 2013

Parmigiana di carciofi



Cari amici, dopo questa tempestosa settimana politica che ha catalizzato la mia attenzione, oggi ho un pochino di tempo, per pubblicare questa squisitissima ricetta, non proprio veloce da realizzare, ma una volta nella stagione si può fare. In questo periodo semmai ce ne fosse ulteriore necessità, ho dissipato ogni possibile dubbio, i nostri politici sono degli inetti!!!!!!!!!!!! Tutti, in maniera trasversale a partire da Berlusconi, per passare da Bersani e arrivare a Grillo. Tutti hanno mostrato l’incapacità di capire quando gli accordi non vanno fatti e cioè quando non si può e non si deve scendere a compromessi e quando invece il compromesso non è solo auspicabile, ma sopra ogni cosa necessario. Tutto è cominciato da Grillo che io ho salutato come il salvatore, tanto da averlo votato e convinto tutti quelli che avevo intorno a farlo, quando invece si è mostrato quanto di più insensato e distruttivo potessi temere. Quando ho visto che 1/3 degli italiani lo aveva votato, ho salutato questo risultato come una benedizione. Pensavo che finalmente in parlamento ci sarebbero state persone non solo giovani che di per sè non è un valore aggiunto se dietro non ci sono anche le competenze per mandare avanti una nazione, ma anche un partito garante che mi rappresentasse e che vigilasse che irregolarità non venissero commesse. Nulla di tutto ciò, a lui sono venuti i deliri di onnipotenza, non gli è bastato più come prima volta collocarsi così in alto,  è andato perfino  dal capo dello stato a chiedere il mandato per fare un governo. Ma lui, non era colui il quale diceva che i politici devono avere la fedina penale pulita???? e la sua non lo è!!!!!!!!!!!!! E’ il primo a disattendere le regole del suo movimento. Sta sobillando le piazze, parla di golpe con molta leggerezza, egli non è più un comune cittadino, è rappresentante di molta gente che lo ha votato, fra cui io e non voglio essere rappresentata in questo modo!!!!!!!!!!!!!E’ aggressivo, dissacratorio e non amo che parli del mio presidente dello stato in questo modo!!!!!!!!!!!!!!Quando nonostante mille dinieghi, Napolitano ha dato la sua disponibilità ad un secondo mandato, chiedetevi perchè?????? Alla veneranda età di 88 anni abbia deciso di prendete le redini di una nazione allo sbando e di farsi carico di mille problemi????? Quando il telegiornale comunicava la notizia, un grande brivido ha percorso la mia schiena, fino ad arrivare alla gola e tagliarmi il respiro, per poi proseguire e arrivare agli occhi, dai quali sono sgorgate della profonde lacrime di commozione. Mi dicevo, ama tanto l’Italia da rinunciare a vivere serenamente il resto dei suoi giorni per cercare di riunire l’Italia e gli italiani  così provata, così incapace di risollevarsi da sola. Non osi Grillo chiamarlo golpe, fino a prova contraria esiste ancora la democrazia nel nostro paese, e quello che non deve assolutamente fare è quella di mettere le diverse generazioni l’una contro l’altra. Poi dicesse ai “grillini” che il parlamento è il luogo dove si esercita la democrazia, non si occupa come si fa all’università, non si sciopera, si compie il proprio dovere, visto che hanno nelle loro mani gli strumenti per poterlo fare. Gli scioperi e le occupazioni sono strumenti dei poveretti che non avendo voci in capitolo, è l’unica cosa che possono fare, loro di armi istituzionali per cambiare le cose ne hanno parecchie, si avvalessero di quelle!!!!!!!!!!!Adesso come sempre, dopo aver parlato di cose molto importanti, passiamo ad argomenti più ludici, per stemperare la tensione che si respira intorno a noi, andiamo alla ricetta di oggi. Mi sono precipitata a metterla nel blog, in quanto il tempo dei carciofi sta per finire e bisogna fare la parmigiana senza indugio. Io l’ho fatta ieri con una dedica; l’ho fatta per mio marito che impazzisce per i carciofi fritti e ovviamente ancor di più per la parmigiana di carciofi.

Ingredienti:

10 carciofi della varietà che preferite
5 uova
farina per infarinare
olio di semi di arachide per friggere
pecorino grattugiato
150 gr di bologna
300 gr di scamorza
una bottiglia di passata rustica
olio extravergine
un pizzico di zucchero
due limoni

Preparazione:

Iniziate mettendo a cuocere la passata con un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva, un pizzico di zucchero, il sale e spegnete il fuoco solo a fine cottura. Io ho usato una bottiglia di sugo fresco che ho fatto alla fine dell’estate, così era già cotto e ci ho impiegato due minuti solo a scaldarlo. (Nel blog c’è la ricetta del sugo di pomodoro fresco) Nel frattempo, iniziate a pulire i carciofi. Prendete un recipiente capace di contenere tutti i carciofi, riempitelo d’acqua, acidulatela con il succo di mezzo limone, il resto dei limoni, usatelo per passarlo sulle vostre mani e sui carciofi mentre li pulite, eviterete così che sia i carciofi che le vostre mani si anneriscano. Pulite i carciofi seguendo tutti i passaggi dei quali vi ho messo le foto qui di seguito.

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A pulitura ultimata, sciacquateli sotto l’acqua corrente, quindi sbattete le uova aggiungete una manciata di pecorino, un pizzico di sale,e immergetevi i carciofi dopo averli tagliati a spicchi relativamente sottili ed averli impanati nella farina.

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Preparate una padella con abbondante olio e quando sarà caldo, cominciate a friggere disponendoli man mano su una carta assorbente per fritti.

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Prendete una pirofila da forno, se ne avete una in terracotta è preferibile, in quanto trattiene i profumi, mettete un mestolata di sugo sul fondo della pirofila, quindi cominciate a distribuire in modo uniforme i carciofi, quindi condite con la scamorza e la bologna tagliati a cubetti.

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Mettete un altro po’ di sugo, quindi ricoprite con un altro strato di carciofi e concludete con altro sugo e una bella manciata di pecorino grattugiato,

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Infornate a 200 gradi per una mezz’oretta, fate fare una bella gratinatura e servite in tavola subito appena fonato.

martedì 16 aprile 2013

Cioccolatini al latte con granella di mandorle e cuore di marzapane




Cari amici, oggi come spesso accade negli ultimi tempi, io e Chicca (la cagnolina), siamo sole solette in quanto mio marito è partito per qualche giorno e Diego è totalmente assorbito dagli esperimenti che sta facendo per la tesi di laurea da non avere il tempo per fare altro. Stamattina per esempio è uscito di casa alle 7,30 dicendomi che sarebbe tornato molto, molto tardi. Come dicevo, in altre circostanze, la solitudine a volte sfocia un po’ nella malinconia e la malinconia genera tristezza. Non sempre però la tristezza è una cosa negativa, in quanto è solo col meccanismo della tristezza, che la mente riesce a far affiorare pensieri, situazioni, sepolte dalla polvere del tempo. Oggi per esempio, le note di una canzone di Toto Cotugno dedicata alle mamme, la solitudine, i pensieri che si rincorrono, mi hanno fatto prendere coscienza di una cosa assolutamente ovvia; per una mamma il proprio figlio è veramente il bene più prezioso. Lo so, tutte quante voi state pensando che ho fatto veramente una bella scoperta!!!!!!! Anch’io pensavo che fosse una scoperta del cavolo, che mi era nota da sempre, soprattutto per averla provata in prima persona, ma vi assicuro che soffermarsi a riflettere su questa cosa, le conferisce un valore diverso. Mi sono detta come si fa a misurare il bene più prezioso, per capire se è veramente così prezioso???? Mentre mi ponevo le domande, cercavo dentro di me le risposte. Mi chiedevo cosa sarei stata capace o disposta a fare per mio figlio??? Nella risposta che mi sono data, ho trovato tutto lo sgomento che mi ha lasciato la consapevolezza che potrei donare ad ognuno di loro la mia vita…….. Lo so dopo tante parole così intense, parlare di ricette fa un po’ sorridere, ma credo che ormai vi siate un po’ abituati a questo blog di cucina un po’ singolare, d’altro canto per come sono fatta io, non poteva essere altrimenti. La ricettina di oggi è semplice, veloce e siccome all’interno del mio blog ci sono altri cioccolatini, in occasione di una ricorrenza, potreste pensare di prepararne un bel vassoio assortito da regalare o da condividere con la famiglia e gli amici, poi con quello che costano i cioccolatini artigianali!!!!!! Acquistate il cioccolato quando è in offerta al supermercato, così quando ne avete voglia, avete già tutti gli ingredienti a costi bassissimi.

Ingredienti:

200 gr di cioccolato al latte
200 gr di mandorle sgusciate
100 gr di marzapane
uno stampo in silicone per cioccolatini

Preparazione:

Prima di tutto tostate le mandorle, quindi quando si saranno raffreddate, passatele nel mixer e tritale finemente ma non troppo. Nel frattempo mettete il cioccolato a fondere a bagnomaria, quindi aggiungete la granella, rigirate per bene e aiutandovi con un pennello da cucina, spennellate lo stampo di silicone, quindi con il marzapane fate delle palline, disponetele all’interno dei cioccolatini

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e ultimante chiudendo i cioccolatini con un’altra spennellata di cioccolato. Riponeteli in frigorifero affinchè si asciughino bene, quindi serviteli.

venerdì 12 aprile 2013

Carciofi alla giudia



Cari amici non so da voi ma qui a Milano è primavera dichiarata. Dopo un mese di marzo e metà di aprile che più che essere in Italia, sembrava di essere in Olanda, dove piove spesso e volentieri e la temperatura almeno di questi tempi, non è particolarmente mite. Le prime volte che andavo quando c’era una bella giornata di sole, si vedevano delle scenette divertenti del tipo che fuori dai pubs c’erano decine e decine di sedie tutte rivolte verso il sole. Dovunque si volgeva lo sguardo, si vedevano persone che si scaldavano al sole come le lucertole, seguendo il sole come i girasoli. Lì per lì l’atteggiamento mi pareva quanto meno singolare, poi con tempo ne ho compreso le ragioni. Il sole c’è quando c’è, per cui quando appare non bisogna perdersene neanche un raggio, neanche il più piccolo!!!!. Adesso che mio figlio è andato in Svezia che come clima non è nemmeno paragonabile all’Olanda, mi chiedo che atteggiamento avranno gli svedesi di fronte alla primavera che arriva. Fra poco più di un mese andrò a trovare mio figlio là e sarà istruttivo per me conoscere le loro abitudini. Questo è uno degli aspetti per cui il nostro paese è conosciuto nel mondo come “il bel paese” il clima mite, ammagliante, seducente. Purtroppo i miei figli sono venuti per Pasqua e si sono sorbiti il periodo peggiore, pioggia a catinelle, freddo e non si sono potuti riscaldare sotto il sole italiano. A tutti quelli che mi dicevano nei gg passati, che non ne potevano più di pioggia, io che sono un tipo preso bene dalla vita, rispondevo loro, che quando in primavera non piove, poi durante l’estate siamo afflitti dalla siccità, per cui anche la pioggia è un dono, viviamocela così. Vediamo la ricetta di oggi, non è esattamente una ricetta dietetica, ma almeno una volta nella stagione direi che ce la possiamo permettere.

Ingredienti:

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carciofi mammole grosse
olio extravergine d’oliva

Preparazione:

Prendete un contenitore abbastanza capiente per poter contenere i carciofi che pulirete.

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Si tratta di carciofi molto grandi per cui idealmente uno per ciascuno può essere sufficiente. Riempite il contenitore d’acqua acidulatela con il succo di mezzo limone e l’altra metà la terrete per passarla sopra ai carciofi puliti, per evitare che possano annerirsi e sulle vostre mani per la stessa ragione. Seguite scupolosamente i passaggi per pulire bene i carciofi aiutandovi con le foto che vi metto qui di seguito.

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Man mano che li pulite metteteli nell’acqua acidulata e quando avrete ultimato questo passaggio, prendete una casseruola piccola dai bordi alti, in quanto i carciofi devono letteralmente essere immersi nell’olio. Quando pungendo con una forchetta vi renderete conto che sono cotti, toglieteli dall’olio, metteteli in un piatto e schiacciateli bene affinchè le foglie dei carciofi si aprano come la corolla di un fiore,

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quindi immergeteli nuovamente nell’olio caldo affinchè diventino croccanti, le foglie devono essere friabili come le patatine. A cottura ultimata, disponete i carciofi su una carta assorbente, quindi serviteli subito. In questo tipo di ricetta è molto importante che si usi l’olio d’oliva in quanto il loro sapore dipenderà tutto dall’olio che userete.

martedì 9 aprile 2013

Orecchiette, cime di rapa, salsiccia di Norcia e caciocavallo

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Cari amici, prima di iniziare a scrivere la ricetta di oggi, ho dato un’occhiatina alle visite che il mio blog aveva ricevuto in questi giorni. Sono rimasta incredula, quando ho letto che nella giornata di ieri avevo ricevuto 206 visite dalla Cina!!!!!!!!!. Sono fortemente incuriosita da questa cosa, in quanto mi sembra stranissima, ma google, le ha registrate per cui, non ho sognato, ma certamente mi piacerebbe saperne di più!!!!!!!!Ma passiamo alla ricetta che sto per pubblicare, è una squisitissima alternativa alla ricetta classica, che è già nel blog, ed è altrettanto popolare in Puglia. Vediamola subito e vi consiglio di fare al più presto, in quanto, questo è il momento ideale perchè fra un paio di settimane circa, le cime di rapa saranno finite e vi toccherà aspettare il prossimo autunno.

Ingredienti:

2 kg di cime di rapa
tre peperoncini piccanti sott’olio
tre salsicce di Norcia altrimenti salamelle
1/2kg di orecchiette fresche
tre spicchi d’aglio
tre cucchiai d’olio extravergine
200 gr di caciocavallo
1/2 bicchiere di vino bianco

Preparazione:

Se andate nel blog e cercate le altre ricette a base di cime di rapa, troverete la spiegazione di come pulirle, che non è proprio un cosa semplicissima fare, se non si è mai visto come. Pulite quindi la verdura,

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lavatela per bene, prendete una padella molto grande, sbriciolatevi dentro la salsiccia, pelate gli spicchi d’aglio e lasciateli interi affinchè possiate toglierli, se non gradite il sapore, ma solo l’aroma. Tagliuzzate finemente i peperoncini, aggiungete l’olio e fate soffriggere, sfumando con un po’ di vino bianco.

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Prendete una pentola grande capace di contenere tutta la verdura,riempitela d’acqua, portatela ad ebollizione, quindi salatela e immergetevi la cima e lasciatela cuocere per una decina di minuti. Io di solito abbondo moltissimo con la verdura e sono molto più parsimoniosa con la pasta, ecco il motivo per il quale vi ho consigliato di acquistare 2kg di cima, voi regolatevi come meglio credete. Passati i dieci minuti, aggiungete la pasta e lasciatela cuocere giusto un po’ di tempo in meno, rispetto a quanto riportato sulla confezione,

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in quanto faremo saltare la pasta per mantecarla e potremmo correre il rischio di farla cuocere. A momento debito scolate la pasta, tenendo da parte un po’ d’acqua di cottura, nell’eventualità dovesse risultare troppo asciutta, ne potremmo aggiungere un po’. Uniamo la pasta con le rape al soffritto, accendiamo il fuoco saltiamo e mantechiamo con una parte del formaggio, la rimanente tagliate a scaglie,  la useremo per completare il piatto, quindi con molta solerzia servite i piatti in tavola.

giovedì 4 aprile 2013

Spiedini di piovra al forno



Cari amici, le vacanze di Pasqua sono letteralmente volate via, uno dei miei ragazzi è già partito ed ha lasciato un buio nel mio cuore, tanto che ieri quando in casa non c’era nessuno, mentre facevo le faccende ogni tanto mi sgorgavano dagli occhi dei lacrimoni…….. e mi chiedevo quale fosse il motivo per il quale molti dei nostri figli siano in giro per il mondo, lontani dai loro affetti più cari. Mentre mi facevo questa domanda, è come se un dialogo fra cervello e cuore si aprisse ed ognuno cominciasse a motivarne il perchè. Il cervello diceva al cuore:” Come sei retrogrado, il mondo si è evoluto, siamo nel terzo millennio, le frontiere sono cadute, andare in giro per il mondo apre la mente, fa crescere sia umanamente che professionalmente e il cuore tutto sconsolato di fronte a sì saggie motivazioni rispondeva: “ Lo so hai ragione, ma il cuore ha delle ragioni che la mente non può comprendere”!!!!! La morale è che so che è giusto così, ma che fatica ignorare il cuore che piange!!!!!!!!Fra tutte le cose che ho preparato in questi gg di festa, ci sono anche questi fantastici spiedini di piovra che avevo comprato nei giorni scorsi. I miei figli adorano la piovra e quando al supermercato ne ho visto una che pesava due kg e mezzo circa, sebbene costasse una fortuna, non ho resistito e l’ho comprata, pregustando quanto avrei reso felici i miei ragazzi.

Ingredienti:

una piovra del peso che desiderate
tre peperoncini sott’olio piccanti
un ciuffetto di prezzemolo
due spicchi d’aglio
olio extravergine d’oliva
spiedini di legno
due tappi di sughero
pangrattato

Preparazione:

Pulite la piovra,

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lavatela benissimo, mettetela in una casseruola capace di contenerla, riempitela d’acqua fredda, mettete due tappi nell’acqua in quanto ne facilitano la cottura e la rendono più tenera, mettetela sul fuoco e lasciatela cuocere fino a quando non sarà cotta,

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ma nello stesso tempo al dente, in quanto dovrà essere messa in forno. Mentre la piovra si cuoce, prendete un saltpasta, tritate finemente l’aglio, il prezzemolo, il peperoncino, aggiungete due o tre cucchiai d’olio e fate soffriggere, quindi spegnete.

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Quando la piovra sarà cotta, toglietela dall’acqua, sgocciolatela ben bene, quindi tagliatela a pezzettoni e passatela nel soffritto, rimettendo la padella sul fuoco per una decina di minuti.

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A questo punto, iniziate a fare gli spiedini. Man mano che li fate, metteteli su una placca da forno e infine, spolverizzateli con un po’ di pangrattato, quindi fateli dorare un po’ con il grill del forno.

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sabato 30 marzo 2013

Uova di Pasqua artigianali decorate



Cari amici, ho appena finito di decorare le uova che ho fatto ieri ed ho sospeso di fare le pastiere per poter pubblicare la ricetta. Mio figlio Michele mi ha portato dall’Aia uno stampo in silicone per fare le uova di Pasqua, in quanto sapeva che da tempo lo cercavo senza essere riuscita a trovarlo. Ho scoperto poi che si può anche ordinare in internet. Qui la fantasia si può scatenare e realizzare delle cose fantastiche, per esempio le mie uova sono venute così belle che mi dispiace perfino mangiare. Premetto che dovete armarvi di santa pazienza, in quanto non è un lavoro difficile da fare, ma sicuramente necessita di una buona manualità. Vediamo subito la ricetta.

Ingredienti:

100 gr di cioccolato bianco
100 gr di cioccolato al latte
100 gr di cioccolato fondente
100 gr di mandorle tostate e tritate
100 gr di zucchero a velo
due cucchiai di cacao in polvere
marzapane colorato
un albume montato a neve

Procedimento:

Vi spiego subito come si fa un uovo di cioccolato artigianale. Dovete prendere la forma e in relazione alla grandezza dello stampo dovrete usare più o meno cioccolato rispetto alle dosi che vi ho dato io. Queste dosi vanno bene per un uovo circa due o tre volte più grande di un uovo Kinder. Il meccanismo è semplice; fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato e lasciando sempre il pentolino sul fuoco, spennellate la forma a metà, quindi mettetela nel congelatore per una mezz’oretta  affinchè si asciughi velocemente, quindi procedete a spennellare nuovamente la stessa metà di uovo,

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ripetendo la stessa operazione per tre o quattro volte. Al termine di queste operazioni, sformate le mezze uova e con un pennello intinto di cioccolato bollente, unite le due metà e formate un uovo intero, mettendo all’interno la sorpresa che preferite.

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Riponetele in frigorifero e quando saranno ben asciutte, iniziate a decorarle. Le mie uova sono state decorate con la ghiaccia, che si fa con l’albume montato a neve con un pizzico di sale  aggiungendo lo zucchero a velo necessario per fare un impasto compatto e facendo i decori con una siringa, oppure con il marzapane.

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Ho realizzato anche un uovo con la granella di mandorle che dopo aver tostato e tritato finemente, ho aggiunto al cioccolato,

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creando un uovo come quello Lindt.

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Io qui di seguito vi ho dato qualche idea, voi decorate come meglio preferite e buona Pasqua a tutti!!!!!!!!!!!!!
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